Dai graphic novel ai webtoon, dalle tavole autoriali ai manga da milioni di copie, il fumetto attraversa media, generazioni e confini. Parla di guerra, di medicina, di memoria e identità. E dietro ogni volume che arriva in libreria c’è un’industria ricca di professionisti: autori, editori, traduttori, critici, curatori.
Con Andrea Tosti – giornalista, scrittore e autore di saggi come Topolino e il fumetto Disney italiano – esploriamo questo universo fatto di segni, stili e culture. Per capire dove sta andando il fumetto e quali sono oggi le chiavi per entrarci da protagonisti.
Un mercato in trasformazione tra graphic novel e webtoon
Oggi si parla tanto di fumetti, graphic novel, manga, webtoon… Quali sono le tendenze chiave che stanno definendo il mercato attuale?
Stiamo vivendo un’epoca d’oro per la diversificazione. Da un lato, il graphic novel si è affermato come formato autoriale e di spessore culturale. Dall’altro, i formati digitali come i webtoon stanno esplodendo, raggiungendo audience nuove e globali, soprattutto in Asia ma con impatto crescente anche qui. C’è una convivenza tra la tradizione cartacea, forte in Europa e Italia, e l’innovazione digitale, che apre scenari inediti per autori e lettori.
Il fumetto come linguaggio per informare, curare, educare
Il fumetto non è solo ‘roba da ragazzi’. Come viene usato oggi in ambiti più ‘seri’ come la didattica o l’informazione?
Assolutamente. Il fumetto è un linguaggio potente per la sua immediatezza e capacità di sintesi visiva. Pensiamo al graphic journalism di autori come Joe Sacco, che racconta conflitti e realtà complesse. O al graphic medicine, che usa il fumetto per parlare di malattia ed esperienze sanitarie. Viene usato per raccontare la storia, la scienza, e persino per la mediazione culturale, dimostrando una versatilità incredibile come strumento di conoscenza ed empatia.
Italia, USA, Giappone: tre modi di fare (e vivere) il fumetto
Parlando di industria, quali sono le principali differenze tra il modo di produrre e consumare fumetti, ad esempio, tra Italia, USA e Giappone?
Le differenze sono notevoli! Gli USA hanno il modello dei comics seriali di supereroi, dominato da poche grandi case editrici, ma anche una forte scena indipendente. Il Giappone ha l’industria imponente dei manga, con una segmentazione per target e generi molto spinta e un legame forte con l’animazione. L’Europa, e l’Italia in particolare, ha una tradizione più autoriale, legata al formato ‘album,’ con un mercato eterogeneo che spazia dal popolare al prodotto d’autore. E tutti questi mondi si contaminano, e saranno destinati a farlo sempre di più.
Lavorare nel fumetto: professioni, ruoli e competenze
Per un giovane appassionato che volesse lavorare nel mondo del fumetto oggi, al di là del disegno o della scrittura, quali strade o professioni esistono?
Il mondo del fumetto è un’industria complessa con tante figure professionali. Oltre agli autori, servono editor, ma anche traduttori, capaci anche di sapersi muovere in contesti transmediali, così come specialisti di community management per interagire con le fanbase, e persino curatori e organizzatori di eventi. Conoscere a fondo la storia, i meccanismi di mercato e le specificità culturali è fondamentale per inserirsi in questo settore, anche in ruoli non strettamente ‘autoriali’
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