Il 4 aprile 2025, presso la sede fiorentina della SSML Carlo Bo, si è svolto un incontro dedicato agli studenti con alcune rappresentanti di ANIOS – Associazione Interpreti di Lingua Italiana dei Segni.
Un’occasione preziosa per approfondire il significato e il valore della Lingua dei Segni Italiana (LIS), ma anche per comprendere il ruolo dell’interprete LIS in una società che punta sempre più a essere inclusiva e accessibile.
In questo articolo, ripercorriamo i temi principali dell’incontro, per offrire uno sguardo più consapevole su una figura professionale fondamentale e su un ambito linguistico ancora poco conosciuto, ma sempre più rilevante.
Cos’è davvero la LIS?
La LIS – Lingua dei Segni Italiana – è una lingua visivo-gestuale completa, con una grammatica e una sintassi proprie. È la prima lingua per molte persone sorde e può essere trasmessa in modo naturale fin dall’infanzia.
Contrariamente a quanto si pensa, non si tratta di un linguaggio mimico, ma di un sistema complesso, articolato anche attraverso espressioni facciali e movimenti spaziali, con regole ben definite, proprio come le lingue vocali.
Inoltre, ogni Paese ha la propria lingua dei segni: non esiste una LIS “universale”, così come non esiste una sola lingua parlata nel mondo.
Chi è e cosa fa un interprete LIS?
Durante l’incontro, le socie ANIOS hanno illustrato le diverse funzioni e contesti di lavoro dell’interprete LIS, una figura che opera ben oltre l’ambito scolastico o medico:
- Ambiti legali e istituzionali
- Università e sanità
- Eventi, media, comunicazione
- Ambiti personali, trattative e supporto quotidiano
L’interprete LIS interviene in ogni contesto in cui la comunicazione tra persone sorde e udenti deve essere resa accessibile, garantendo diritti fondamentali come comprensione, partecipazione e autonomia.
“L’interprete LIS non è solo una figura tecnica, ma un facilitatore sociale che rende inclusiva l’informazione e la vita pubblica per tutti.”
Un ponte culturale, non solo linguistico
Il contributo dell’interprete va oltre la lingua. Favorisce l’inclusione sociale, abbattendo barriere invisibili e rendendo la società più equa per tutti. Prevedere un servizio LIS in un evento, in un’aula o in TV, non è un gesto simbolico, ma un atto concreto di riconoscimento dei diritti.
“Investire nella formazione di interpreti LIS significa investire in una società più giusta e accessibile.”
Quali competenze servono per diventare interprete LIS?
Diventare interprete LIS richiede preparazione linguistica, apertura culturale e formazione continua.
“Bisogna essere molto preparati sia nella propria lingua madre che nella LIS. È un vero viaggio culturale oltre che linguistico.”
Oltre alla tecnica, è fondamentale sviluppare consapevolezza interculturale, empatia e flessibilità. È un percorso impegnativo, ma estremamente arricchente anche sul piano personale.
Percorsi formativi e orientamento alla SSML Carlo Bo
L’incontro con ANIOS è solo uno dei tanti momenti di confronto tra studenti e professionisti organizzati dalla SSML Carlo Bo per offrire una formazione linguistica aggiornata, concreta e aperta alle sfide del presente.
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